In barca a vela, quante emozioni!

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Mi presento: sono sorda profonda, fino a dodici anni fa portavo le protesi acustiche, ora ho un impianto cocleare a entrambe le orecchie.

Il rumore del mare, lo sciabordio delle onde sulla battigia, che potevo sentire grazie all’ausilio delle protesi,  hanno sempre suscitato in me tante emozioni. Ma oggi,  con gli impianti, che rendono i suoni ancora più simili a quelli che l’orecchio umano percepisce, questo piacere per me è ancora più intenso.

Per molti anni ho ignorato quanto fosse  bello trascorrere una vacanza al mare. Pur amandolo incondizionatamente, ma  forse proprio per questo, ho sempre odiato le spiagge affollate e chiassose.

La mia prima esperienza in barca a vela, quella che mi ha fatto scoprire quanto sia meraviglioso viaggiare per mare, è stata la traversata all’isola dell’Elba e alle altre isole dell’Arcipelago, Pianosa, Capraia, Gorgona, Montecristo, Giglio e Giannutri.

Appena salita in barca ho avuto l’impressione di esserci stata da sempre. La vita in barca è condividere uno spazio angusto con persone che non conosci. Non ci si può nascondere e nemmeno scappare. Una sfida non da poco. Ma nonostante questa forma di coabitazione coatta,  la vita in mare  è un’avventura silenziosa e solitaria.

Sono seduta a prua. Percepisco i diversi rumori come melodie: l’acqua che sbatte sul bordo della barca, il leggero fruscio del vento di libeccio che riempie la vela e la spinge con forza. Percepisco la sua energia dall’inclinazione della barca. Il vento che accarezza il viso, sono libera, che bella sensazione! Riscopro la bellezza e il rispetto che la natura esige. Gli orizzonti interiori si allargano.

Basta una minima variazione di vento a far saltare tutti gli schemi studiati.  Navigare spinti solo dalla forza del vento, regolare le vele che si gonfiano  e rendersi conto che la barca è in armonia con il mare è una  sensazione bellissima.

Da quando porto gli impianti ho l’impressione di assaporare maggiormente il profumo del mare. Tutto è lento o veloce, ma tutto ha colori vivaci e intensi. Il mare ci fa riconciliare con il mondo perché ci costringe a guardare il suo incessante movimento blu, facendoci entrare, volenti o nolenti,  in una sorta di stato di meditazione.  Il silenzio o il rumore delle onde è l’unica certezza che si ha.

Il tramonto, quella palla rosso fuoco che scende verso la linea dell’orizzonte, un momento magico che dura una frazione di secondo, ma il suo ricordo resta per tutta la vita.

Uso tutte le sensazioni che mi arrivano dagli altri sensi: udito – il mio udito “artificiale”- tatto, olfatto, mi aiutano a sentire il profumo del mare. Il gusto mi aiuta a capire se gli spruzzi sul viso sono gocce di pioggia o spruzzi di onde.

L’udito comunica le mille informazioni al cieco velista.

Il mare per me è linfa vitale. Mi regala un’inebriante sensazione di libertà. E, a vele spiegate,  ancora di più!

Durante la  navigazione all’Elba il tempo è sempre stato bello, salvo un pomeriggio quando pesanti nuvole nere sono comparse all’orizzonte, ma, per fortuna, solo per poco. Dopo circa una ventina di minuti, infatti,  il sole ha fatto di nuovo capolino.

Ho vissuto queste sensazioni con un meraviglioso gruppo che mi ha fatto scoprire il rispetto per la natura e per gli altri.

In quell’occasione, i miei compagni e io siamo stati una squadra perfetta!!

Il mare ingrossa, il vento rinforza. Nulla è più intenso del presente quando si è in barca.

A presto ragazzi!!!

Cristina Caccia