La mia seconda volta

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La seconda volta che ho sentito quel cuore battere, l’emozione è arrivata subito, immediata. La seconda volta che tentavo a stento di riconoscerti bimbo da una forma di fagiolo, mi sono salite le lacrime.

La seconda volta che ho visto un primo movimento nello schermo in bianco e nero, quel tuo saluto con la mano, ti ho sentito fortissimo dentro di me e mi sono sentita fortissima. I giorni passano al pensiero della mia seconda volta, una seconda trasformazione del corpo, un nuovo riassetto emozionale. I giorni passano e penso che la mia seconda volta mi farà nascere una terza volta. E rinascerò dopo essermi fermata, una seconda volta, a sognare, immaginare, sperare, sospirare, piangere, ridere, piangere e avere paura una terza, quarta, una centesima volta.

E ho già un po’ paura, una seconda volta, di perdere pezzi di me, di perdere forza, di non essere pronta e ora? Ora niente. Ora tutto. Ora punto e a capo, una seconda volta.

E starò a guardare per scoprirmi negli occhi degli altri, negli sguardi che si soffermano e t’abbracciano, in quelli che ti studiano, in quelli che si distanziano e in quelli che sorridono, una seconda volta. E tu? Lì, sempre lì accoccolato in quel mare di acqua a dirmi, mamma, son qui, mamma sono io! Io e te, tu e io, noi due, inseparabili.

Oggi però la mia seconda volta è prima di tutto una prima volta. La prima volta che a condividere questo viaggio ci sei pure tu, mia meravigliosa prima volta. Tu che mi dici “pancia-bimbo” o “ciuccio-bimbo” intuendo che qualcosa sta cambiando anche per te, per la prima volta.

Allora penso che la tua prima volta sarà un viaggio incredibile e che questo viaggio lo faremo assieme, tu verso l’indipendenza, io verso la libertà. Indipendenza e libertà. Forza. Amore. Questa mia seconda volta è una prima assoluta per due debuttanti allo sbaraglio delle emozioni, per una seconda volta, adesso e per sempre inseparabili.

E allora, buon viaggio!

 

SaraTP